Focus sulla riabilitazione visiva nella sessione Live. L’Italia fissa gli standard internazionali ma non offre servizi omogenei sul territorio. “Formazione, multidisciplinarietà e teleriabilitazione sono i fulcri della nostra ricerca e della collaborazione con l’OMS”, dice il Direttore del Polo Filippo Amore.
Tra il 26 e il 29 giugno 2020 si è tenuto il biennale Congresso Mondiale di Oftalmologia, il primo organizzato su una piattaforma virtuale.
Il Polo Nazionale Ipovisione era presente con ben due presentazioni: la prima dedicata ai percorsi formativi necessari agli operatori per specializzarsi nella riabilitazione visiva; la seconda incentrata sulla situazione della riabilitazione visiva in Italia.
“I due ambiti sono collegati – spiega il Direttore del Polo e speaker al congresso Filippo Amore. Attraverso il Polo – che è stato recentemente confermato per il terzo triennio di seguito Centro di Collaborazione dell’OMS – l’Italia ha fissato i requisiti internazionali in materia di riabilitazione visiva e i percorsi curriculari accettati dall’OMS come gold standard per gli operatori del settore. Nello stesso tempo, sul nostro territorio nazionale mancano – per numero di operatori e per percorsi formativi – le professionalità e le risorse necessarie a rendere la riabilitazione accessibile a tutti coloro – e sono almeno un milione di persone – che soffrono di ipovisione e potrebbero beneficiarne”.
“Lo sforzo internazionale del Polo è nato anche per contribuire ad aiutare il contesto italiano. Attraverso la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e la formazione vogliamo promuovere il trasferimento delle best practice di riabilitazione visiva agli altri centri sul territorio italiano oltre che ai sistemi sanitari di Paesi esteri attraverso la collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
“Un altro ambito sul quale ci stiamo impegnando è l’adozione di tecniche di riabilitazione a distanza per rispondere alle esigenza delle persone che hanno difficoltà ad accedere alla riabilitazione vicino casa. Eye Fitness è il software che abbiamo contribuito a sviluppare: un home training domiciliare controllato in remoto dai nostri operatori”.
Gli stessi argomenti sono stati affrontati in una delle importanti sessioni Live del congresso davanti ad una platea virtuale di 130 esperti collegati da tutto il mondo.
“La partecipazione ad uno degli appuntamenti più importanti nel mondo dell’Oftalmologia è un grande riconoscimento per il nostro lavoro e per il nostro approccio multidisciplinare che unisce assistenza psicologica e oculistica, allenamento del residuo visivo e addestramento nell’uso degli ausili ottici, informatici ed elettronici. Per noi è stata anche l’occasione di ribadire che la riabilitazione visiva è e deve essere considerata come parte integrante delle cure in oftalmologia. Quando chirurgia e farmaci hanno raggiunto il loro limite, c’è ancora molto da fare per preservare e riconquistare l’autonomia di vita di chi ha un deficit visivo. Questo è stato il nostro messaggio fin dalla fondazione del Polo nel 2007 ed è un messaggio che sta raccogliendo sempre più conferme scientifiche e supporto internazionale”.