
Venerdì 19 settembre, nella storica sede dell’ASP Sant’Alessio Margherita di Savoia a Roma, si è svolto l’evento AMGO 2025, appuntamento ormai fisso per chi si occupa di prevenzione, diagnosi e riabilitazione visiva. L’iniziativa, patrocinata da IAPB Italia, dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e l’istituto per Ciechi F. Cavazza, ha visto la partecipazione attiva degli operatori del gruppo pediatrico CEDIRIVI (Centro di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali) del Polo Nazionale Ipovisione, insieme a tanti altri professionisti del settore.
Il tema centrale di quest’anno è stato “La diagnosi e l’abilitazione del bambino con deficit visivo”, con workshop interattivi e pratici, tavole rotonde e momenti di confronto tra esperti di oftalmologia, riabilitazione visiva, neuropsichiatria infantile e didattica inclusiva. Obiettivo principale dell’evento: offrire aggiornamenti concreti e promuovere il dialogo tra chi ogni giorno lavora per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, con uno sguardo particolare ai più piccoli, alle loro famiglie e ai caregiver.
L’evento ha confermato l’importanza della collaborazione tra enti, associazioni e operatori specializzati, sottolineando il ruolo fondamentale della prevenzione e della presa in carico precoce.
I partecipanti hanno evidenziato alcune sfide ancora aperte: la necessità di una maggiore sensibilizzazione nelle scuole e nelle famiglie, l’importanza di percorsi personalizzati per ogni bambino e il bisogno di risorse dedicate alla formazione degli operatori. “Molto utile agli operatori di settore, sarebbe la diffusione di linea guida evidence based nella valutazione, trattamento e la riabilitazione dei bambini con CVI, patologie oculari e deficit visivo, a partire dall’epoca neonatale” ha dichiarato la dott.ssa Ricci, neuropsichiatra infantile e responsabile del servizio CEDIRIVI presso il Polo Nazionale Ipovisione.
L’impegno condiviso da organizzatori e operatori del settore, è quello di rafforzare la rete di supporto e di promuovere una cultura dell’inclusione sempre più diffusa.

