Seconda riunione Commissione per la prevenzione della cecità

L’8 febbraio 2010, presso il Ministero della Salute, si è riunito l’organo voluto dall’allora Ministro Fazio: il secondo meeting della Commissione nazionale per la prevenzione della cecità si è tenuto sempre a Roma.

Sono così proseguiti i lavori dell’organo ministeriale composto da 16 membri, presieduto dal Prof. Mario Stirpe (Presidente della Fondazione Bietti). La sua istituzione – avvenuta il 14 dicembre 2009 ad opera del Ministro della Salute – si deve principalmente alle ripetute sollecitazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus.  

Durante la riunione della Commissione si è deciso – su richiesta del rappresentante dell’OMS, il dott. Silvio Mariotti – di procedere a un’indagine epidemiologica sulle cause di cecità evitabili. La difficoltà che si incontra è, come spesso accade, nella difformità dei criteri di raccolta dati. Dunque, si è valutata la possibilità di far partire uno studio per singole patologie oculari, basato su un campione e sugli stessi standard, in modo tale che in Italia si possa disporre di nuovi dati validi.  

Già nella prima riunione di metà dicembre 2009 erano state create cinque sottocommissioni per le seguenti malattie: (1) degenerazione maculare senile (AMD), (2) patologie oculari genetiche (come la Stargardt), (3) retinopatia diabetica, (4) glaucoma e (5) patologie oculari pediatriche (come l’ambliopia). A seconda delle malattie prese in considerazione si punterà a ridurre i fattori di rischio che provocano la riduzione o la perdita della vista. Ad esempio, l’AMD ha cause genetiche su cui non si può intervenire, ma non fumare è fondamentale perAvv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus e membro della neonata Commissione per la prevenzione della cecità ridurne l’incidenza, così come anche l’alimentazione(bisogna mangiare sano e praticare regolarmente l’esercizio fisico).
 
Un documento ufficiale del Ministero della Salute stabilisce che i compiti della Commissione sono i seguenti: a) la raccolta e la pubblicazione dei dati sulle menomazioni della vista (cecità e ipovisione), con particolare attenzione rivolta alle patologie curabili e prevenibili; b) lo sviluppo di linee guida per la prevenzione delle menomazioni visive; c) il monitoraggio delle attività dei vari enti e soggetti attivi in questo ambito; d) il monitoraggio delle iniziative di cooperazione internazionale svolte dagli enti e dalle associazioni italiane nei Paesi in via di sviluppo e nelle aree povere, in armonia con le linee guida dell’Oms per la prevenzione della cecità.

“Il fatto che sia stata creata una Commissione per la prevenzione della cecità di altissimo livello è, di per sé, importante. Si tratta – ha concluso l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia – di un passo avanti fondamentale per la politica sanitaria italiana”.