I curricula elaborati sulla base degli standard internazionali per la riabilitazione visiva, pubblicati dal Polo Nazionale Ipovisone, acquisiscono una nuova sfumatura internazionale. Ne parlano il Dott. Filippo Amore, direttore del Polo e la Dott.ssa Margherita Guidobaldi.
Gli International Rehabilitation Standards sono il risultato di un processo consultivo internazionale durato 7 anni e focalizzato sulla creazione di standard internazionali inerenti i servizi e le tecniche di riabilitazione della vista e la formazione degli operatori dedicati.
Il percorso, iniziato nel 2013, ha reso possibile il raggiungimento di un accordo sui curricula per le risorse umane impegnate nella riabilitazione visiva, tra i quali: oculisti, ortottisti, psicologi, neuropsichiatri infantili, istruttori di orientamento e insegnanti.
A seguito del consenso internazionale, sono stati progettati percorsi differenziati di riabilitazione per bambini e adulti, sia in termini di procedure riabilitative che di formazione delle risorse umane (professionisti sanitari e non), come pure per setting economico e di sviluppo dei singoli Paesi.
“In quanto centro di collaborazione dell’OMS per la riabilitazione visiva, abbiamo trasferito il modello formativo descritto negli Standards in questa prima esperienza in Marocco, tenutasi dal 17 al 20 ottobre 2022 – spiega il Dott. Filippo Amore, direttore del Polo Nazionale Ipovisione – Il Marocco è già parte delle nostre collaborazioni e per tale motivo è stato identificato idoneo per l’applicazione dei curricula riabilitativi e l’avvio di due servizi dedicati alla riabilitazione visiva”.
Nell’ospedale pubblico Hopital Moulay Abdellah di Salè la IAPB ha contribuito a realizzare un centro di riabilitazione visiva, grazie alla dotazione di dispositivi ottici ed elettronici e test per le valutazioni. Gli ortottisti dell’ospedale hanno partecipato al corso di formazione, insieme ad alcuni operatori del centro oculistico privato dell’Hopital Universitaire International Cheikh Zaid di Rabat. È stato in questo modo possibile condividere e uniformare il linguaggio della riabilitazione.
Le giornate di incontri sono state guidate dalla Dott.ssa Margherita Guidobaldi, ortottista del Polo Nazionale di Ipovisione.
Lo scopo è creare un centro corrispondente al livello “Primary Plus” degli International Rehabilitation Standards, dove gli operatori possano valutare la refrazione da lontano e da vicino e prescrivere un eventuale ausilio riabilitativo.
- Come è stata organizzata la formazione in Marocco?
La formazione è stata divisa in due momenti, uno teorico da remoto ed uno pratico in loco. Per la parte teorica sono state preparate, insieme alla Dr.ssa de Rossi, delle lezioni sotto forma di slide ed inviate ai colleghi in Marocco prima del mio arrivo. Le lezioni riguardavano la definizione, le caratteristiche e le cause di ipovisione, la valutazione delle funzioni visive per lontano e per vicino, gli ausili e il loro utilizzo. Una volta arrivata a Rabat, i primi due giorni abbiamo lavorato sugli ausili donati, ciascuno di loro ha avuto la possibilità di provare gli ingrandimenti dei sistemi ottici, capire il funzionamento del video ingranditore portatile e le tonalità dei filtri fotoselettivi. Successivamente ho presentato dei casi clinici e per ognuno abbiamo discusso un percorso riabilitativo sulla base dei bisogni e delle funzioni visive della persona.
- Questo incontro serviva a uniformare gli iter di riabilitazione. Per caso lei ha riscontrato qualche difficoltà con i suoi colleghi? Su cosa è stato necessario concentrarsi maggiormente?
Mi sono concentrata maggiormente sulla presa in carico di una persona con ipovisione e sulla valutazione dell’acuità visiva per lontano, con la tavola ETDRS, e dell’acuità visiva per vicino, con la tavola Leat Reading Chart (BAL Chart, in arabo). Sono test specifici utilizzati nei centri di ipovisione, importanti per eseguire una previsione sul tipo di ausilio e il valore dell’ingrandimento eventuale da prescrivere.
Non avendo loro esperienza in questo campo, abbiamo inoltre concordato degli incontri online per i primi quattro mesi al fine di supportarli e confrontarci sui percorsi riabilitativi che propongo ai pazienti.
- Si sono già riscontrati dei risultati dopo gli incontri formativi?
Durante il penultimo giorno di formazione, è stato riabilitato un paziente con glaucoma. Insieme hanno proceduto all’ analisi delle richieste e delle difficoltà e alla valutazione per lontano e vicino del paziente. Hanno in seguito proceduto con la prescrizione dei filtri sia per ambienti interni che per esterni e il paziente ha notato subito dei vantaggi, percependo più contrasto negli ambienti interni e meno abbagliamento all’esterno, mentre come ausilio per vicino il paziente ha scelto una lente di ingrandimento.
- Cosa pensate di questa prima esperienza di formazione all’estero?
È stata un’esperienza importante, si dovrà perfezionare sicuramente, ma è un ottimo inizio. C’è molta voglia di aiutare, siamo soddisfatti e crediamo fortemente sia utile continuare il progetto anche in altri paesi.