Dal 25 al 29 giugno all’Aia esperti riuniti per la 12ª conferenza internazionale sull’ipovisione e la riabilitazione visiva. Ha partecipato il Polo Nazionale
La riabilitazione visiva degli ipovedenti: un diritto globale [esso viene spesso negato nei Paesi in via di sviluppo, ndr]]. Su questo tema ha fatto il punto la [12ª conferenza internazionale sulla ricerca nell’ipovisione e la riabilitazione che, inaugurata il 25 giugno 2017, è proseguita sino al 29 giugno all’Aia.
Ipovisione: un impatto drammatico sulla qualità di vita
L’importante riduzione delle capacità visive ha un impatto drammatico: gli ipovedenti rischiano d’incontrare difficoltà in questi tutti gli aspetti della vita quotidiana, compresi forti limiti a livello di partecipazione ed interazione sociale. L’ipovisione è spesso associata alla depressione, allo stress emotivo e a una ridotta qualità della vita. Molti ipovedenti sono anziani e hanno in genere almeno una malattia (spesso cronica). “L’obiettivo della riabilitazione visiva degli ipovedenti – scrivono gli organizzatori della conferenza – è di migliorare la capacità del paziente di sfruttare il proprio residuo visivo”.
Tra i partecipanti all’evento olandese si annoverano il Dipartimento di Oftalmologia e ricerca sull’ipovisione del VU University Medical Center di Amsterdam e gran parte della comunità scientifica accademica che opera nel settore. Non potevano mancare, ad esempio, la Società europea per la ricerca sull’ipovisione e la riabilitazione nonché la sua omologa olandese.
Il Polo Nazionale tra standard riabilitativi e teleriabilitazione
“Standard dell’OMS per la riabilitazione visiva: una nuova prospettiva”: così s’intitola la relazione che il 29 giugno ha tenuto il direttore del Polo Nazionale, il dott. Filippo Amore. Tali standard non devono essere intesi come identici per tutti, bensì come commisurati, ad esempio, al grado di sviluppo socio-economico di un Paese o delle singole aree considerate.
Tra i numerosi appuntamenti ricordiamo quelli del 28 giugno, con i poster dedicati al tema “Automazione, tecnologie dell’informazione, e-health”. Tra questi citiamo il poster curato dell’équipe del Polo [[V. Silvestri, M. Sulfaro, M. Giudobaldi, P. Piscopo, F. Amore, ndr]] dedicato ai dati raccolti durante l’attività riabilitativa (oltre 900 pazienti tra gennaio 2013 e dicembre 2016) e quindi analizzati in formato elettronico [[i dati digitali sono stati caricati su un server web, ndr]].
La dott.ssa Valeria Silvestri (ortottista del Polo) si è concentrata sulla valutazione nel programma di teleriabilitazione per gli ipovedenti. Infatti il Polo Nazionale ha avviato un percorso riabilitativo hi-tech a distanza grazie al quale, una volta iniziata la riabilitazione di persona presso il Gemelli di Roma, si può proseguire a casa propria eseguendo degli esercizi specifici al computer. I risultati vengono valutati da remoto da un professionista del Polo Nazionale.
Fonte principale: Vision2017