Gemelli, neuropsichiatria compie 20 anni

Celebrata la ricorrenza con un convegno scientifico il 4 novembre a Roma, presso il Policlinico dell’Università Cattolica

castronovo-relatore-aula-brasca-gemelli-web.jpgTra scienza e ricordi. Sono stati anche neuroscienziati di primo ordine a intervenire in occasione dei 20 anni del reparto di neuropsichiatria infantile del Policlinico universitario A. Gemelli celebrati venerdì 4 novembre. Sono poi state condivise anche esperienze personali nel campo della ricerca. L’evento – una sorta di festa scientifica universitaria di alto profilo – è stato organizzato dal prof. Eugenio Mercuri, Direttore di Neuropsichiatria infantile presso il Gemelli.

L’evoluzione della scienza medica è evidente a tutti, testimoniata tra l’altro dalla minore mortalità infantile. Dalle malattie neurodegenerative a quelle che colpiscono la vista: la salute dei neonati riceve oggi più attenzioni che in passato, a partire da quella nei confronti dei nati prematuri (i quali, tra l’altro, possono essere colpiti da retinopatia).

I bambini piccoli al centro delle attenzioni

Con la sua lezione magistrale il professore dell’Università di Harvard Josephvolpe-joseph-docente-harvard.jpg Volpe ha fatto il punto su una malattia neurodegenerativa che distrugge il cervello dei bambini: la leucomalacia periventricolare (rammollimento patologico della sostanza cerebrale). Trovare una cura efficace è una sfida tanto difficile quanto complessa: la neurorigenerazione potrà forse, in futuro, essere garantita dalle cellule staminali e dalla terapia genica (per ora è tutto sperimentale).

Dal canto suo la dott.ssa Daniela Ricci [[si occupa di neuropsichiatria infantile, ortottica e assistenza oftalmologica presso il Policlinico A. Gemelli]] ha spiegato l’importanza dell’evoluzione neonatale:

Abbiamo capito che ci sono tre trend diversi di sviluppo [neuropsichiatrico]: ci sono delle competenze che sono presenti già a 35 settimane (nei bambini prematuri), ce ne sono altre che sono migliori nei nati alle 35 settimane rispetto ai nati a termine (effetto dell’esperienza extrauterina) e ce ne sono altre per cui bisogna aspettare la maturazione corticale (nei nati a termine).

L’impegno del Gemelli e del Polo Nazionale

È stato ricordato che, il 13 dicembre 2011, al Policlinico Gemelli è stato inaugurato un Centro di diagnosi per bambini con deficit plurisensoriale, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e il Polo Nazionale (approfondisci).

Eugenio Mercuri ha evidenziato che “è stato proprio con l’avv. Giuseppe Castronovo (Presidente della IAPB Italia onlus)castronovo-iapb-con-mercuri-gemelli-web.jpg che, qualche anno fa, abbiamo realizzato questo sogno di un centro per i bambini piccoli che hanno più disabilità”.

Quindi l’avv. Castronovo ha spiegato:

L’ospedale Gemelli è veramente un centro di riferimento. Noi nel 2007 abbiamo inaugurato il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca. Io ho creduto, in questo sogno, di realizzare un Centro per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva. Poter realizzare il Polo Nazionale mi ha riempito di gioia e di soddisfazione, anche perché è stato riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come centro di collaborazione OMS, un centro di riabilitazione tra i migliori del mondo. Questa è una cosa bellissima.

L’avv. Castronovo ha poi esortato i medici a espletare la loro alta missione, appellandosi alla loro umanità:

Quando vi capita di parlare con i genitori che vi portano i loro bambini cercate di dare non solo la vostra professionalità, ma anche il vostro affetto, il vostro amore. Una carezza per il bambino è un conforto per i genitori, un sorriso per la mamma, per il papà… Questo deve essere l’ospedale, questo deve essere il medico: un portatore di umanità, un portatore di sostegno, di aiuto!

Quindi il Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus ha concluso:gemelli-pubblico-aula-brasca-web.jpg

Ho un altro sogno: che venga nel mondo cancellata per sempre la cecità (oggi si stimano 39 milioni di ciechi sulla Terra). Questo successo dipende dalla scienza, dalla ricerca, da quanto voi medici fate. Comunque – in attesa che questo sogno si realizzi – ci deve essere sempre il vostro impegno, la vostra professionalità e il vostro amore per i nostri bambini.

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