Dal 5 all’8 luglio si è tenuto a Dublino l’International Conference on Low Vision Research and Rehabilitation, durante il quale il Polo Nazionale ha raccontato i processi riabilitativi messi in atto in struttura.
Il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti, progetto dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della Cecità- IAPB, si riconferma una struttura di pregio internazionale per la sua attività di assistenza e riabilitazione visiva, perseguendo il suo obiettivo e valore di garantire alle persone ipovedenti un’adeguata autonomia e, quindi, una migliore qualità della vita.
Come tale, ha preso parte al tredicesimo congresso internazionale organizzato dall’ ISLRR – International Conference on Low Vision Research and Rehabilitation avvenuto a Dublino dal 5 all’8 luglio 2022 dal titolo “Vision 2022 – The 13th International Conference on Low Vision Research and Rehabilitation”.
Un appuntamento che accoglie sia esperti della riabilitazione visiva sia organizzazioni sociali che lavorano nel campo, avendo come scopo comune l’implementazione dell’inclusione e delle innovazioni tecnologiche a favore degli ipovedenti.
Il lavoro svolto dal Polo è stato rappresentato in conferenza dal Dott. Filippo Amore, direttore del Polo Nazionale, dalla Dott.ssa Daniela Ricci, neuropsichiatra infantile, dalla Dott.ssa Francesca De Rossi, oculista e dalle ortottiste Dott.ssa Veleria Silvestri e Dott.ssa Simona Leone.
“Il Polo Nazionale, in qualità di centro specializzato, prende parte all’evento dal 2008 e da allora, ogni tre anni, presentiamo il nostro lavoro, cercando di promuovere un modello riabilitativo sia per adulti che per bambini, oltre che innovazioni e ricerche – racconta il Dott. Amore-. Quest’anno abbiamo dato il nostro contributo narrando i diversi percorsi riabilitativi a cui è possibile accedere nella nostra struttura come, ad esempio, la presa in carico con valutazione precoce e “abilitazione” del neonato e l’utilizzo di device portatili e multitasking durante il percorso riabilitativo degli adulti. Inoltre, è stato presentato un poster concernente le nostre ricerche sulla stimolazione elettrica transorbitaria non invasiva combinata con il biofeedback del microperimetro”
Le malattie della vista non riguardano solo gli occhi: il cervello sviluppa la capacità di processare nozioni sulla base delle informazioni visive e tattili che riceve. Nel caso dei bambini, una diagnosi tempestiva permette di attivare un percorso riabilitativo efficace, sviluppando delle strategie volte alla trasmissione delle giuste informazioni e competenze utili per poter svolgere le attività quotidiane tipiche dell’età.
“Sono proprio gli stimoli sensoriali, infatti, a innescare comportamenti con risultati incoraggianti: il biofeedback con il microperimetro, parte della riabilitazione visiva che proponiamo presso il nostro Centro, ne è la prova. La risposta acustica a determinati stimoli permette l’attivazione di un processo di autocontrollo da parte del paziente, che impara quindi ad osservare il mondo che lo circonda attraverso il suo residuo funzionale visivo. Una volta attivato il suono appare una scacchiera flickerante in quello che viene chiamato “training retinal locus” o luogo preferenziale di visione, che coincide con il punto da potenziare con la riabilitazione. Fondamentale, nel nostro campo, è la condivisione delle ricerche e delle innovazioni, permettendo così la creazione di un network di esperti internazionali che mettono al servizio della riabilitazione visiva la propria professionalità” conclude il Dott. Amore.