“Ipovisione e Riabilitazione neurovisiva”, il master targato Polo nazionale e Cattolica

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Al via le iscrizioni per la prima edizione del master universitario di I livello

Un master universitario in “Ipovisione e Riabilitazione neurovisiva”, rivolto principalmente a ortottisti neolaureati, e in grado di formare una figura professionale specifica, capace di garantire l’affermazione e la diffusione dei servizi di riabilitazione a livello globale, andando a sopperire a una mancanza emersa sulla base di ricerche internazionali. È il progetto del “Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva” in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Diretto dal professor Rizzo, il master conta su un consiglio direttivo di primo piano composto dai professori Falsini, Battaglia, Virgili, dal dottore Amore e dalla dottoressa Simona Turco.

Dottoressa, sono aperte le iscrizioni al master. Può descrivere di cosa si tratta?

Sì, parliamo di un master di primo livello in “Ipovisione e Riabilitazione neurovisiva”. Inizierà a gennaio del 2022 per concludersi a novembre dello stesso anno. La scadenza per le iscrizioni è fissata al 5 novembre 2021 e le informazioni per aderire sono disponibili sul sito dell’Università Cattolica. Il master consta di 1500 ore, delle quali 150 dedicate a lezioni teoriche a distanza e mensili, i tirocini in modalità full immersion. Abbiamo pensato a 15 come numero massimo di partecipanti. Si tratta un percorso di 18 moduli formativi strutturati sulla base del consenso di esperti internazionali che hanno definito i curricula formativi per i differenti operatori della riabilitazione visiva, tenendo conto delle complessità e anche delle risorse di singoli Paesi e dei relativi sistemi sanitari.

A chi è destinato e quali docenti sono stati coinvolti?

Il master è destinato principalmente agli ortottisti, in particolare a chi ha completato da poco il percorso di studi. La parte teorica si svolgerà su una piattaforma telematica, stiamo individuando quella ideale, che può offrire una serie di vantaggi in termini di contenimento dei costi relativi a spostamenti e alloggi, visto che la tassa di iscrizione al master è comunque di 2.200 euro. Ma pure in termini di sicurezza. Per noi questo aspetto in tempi pandemici è stato prioritario. La parte pratica si terrà, invece, in presenza ed è una necessità per una formazione ottimale dei corsisti. I docenti saremo noi operatori del Polo nazionale, ma anche altri professionisti e specialisti con i quali collaboriamo da tempo. Infatti, abbiamo individuato una serie di specialisti della “Fondazione Policlinico Gemelli” con i quali ci interfacciamo quotidianamente per garantire la presa in carico multidisciplinare delle persone ipovedenti adulti e bambini. E abbiamo coinvolto e arruolato in questo progetto anche numerosi esperti italiani di riferimento in riabilitazione visiva.

Da dove nasce l’esigenza di un percorso formativo di questo genere?

I curricula di cui parlavo prima vanno a completare quelli che sono stati gli standard internazionali di per la riabilitazione visiva, per la cui definizione il Polo nazionale ha portato avanti tutta una serie di attività, iniziate nel 2014 su incarico dell’Oms a seguito della designazione del Polo a centro di collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dopo un lungo lavoro preparatorio, nel dicembre 2015 sono stati definiti gli International Standards for Vision Rehabilitation, in un evento organizzato e coordinato dal Polo nazionale, al quale hanno partecipato di più di 70 esperti internazionali in rappresentanza delle sei regioni Oms. In quella occasione è emerso un bisogno non soddisfatto, una carenza che andava colmata per garantire l’affermazione e la diffusione dei servizi di riabilitazione a livello globale. In altre parole, ci si è resi conto della mancanza di personale sanitario dedicato, adeguatamente formato. E, quindi, dal 2016 al 2019 il Polo nazionale come compito della sua prima redesignation ha individuato un gruppo ristretto di esperti internazionali in programmi formativi e ha coordinato il lavoro di creazione dei curricula per oculisti, psicologi, ortottisti, neuropsichiatri infantili, tecnici di orientamento mobilità e autonomia personale, che poi dovranno andare a lavorare in strutture dedicate alla riabilitazione visiva. I programmi sono stati differenziati, così come era accaduto per gli standard della riabilitazione visiva, per l’équipe che si occupa del soggetto adulto e per quella che si occupa del soggetto in età evolutiva. Il master è un’occasione di verifica di quanto concordato.

Quali sono le finalità del master?

Il titolo accademico qualificherà lo studente e aprirà senza alcun dubbio a diverse possibilità lavorative estremamente interessanti. Questo perché il panorama della riabilitazione visiva è ancora molto poco coperto. Insomma, per un neolaureato questo master è una possibilità importante per affermarsi a livello professionale.

Qual è il ruolo del Polo nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva nel progetto?

Innanzitutto il Polo è l’ideatore del progetto, che trova realizzazione grazie al sostegno del professor Rizzo e alla collaborazione con la sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Abbiamo già riscontrato un grande entusiasmo e varie richieste di partecipazione. E questo ci ha spinto a richiedere l’approvazione anche per il prossimo anno accademico.