La cornea sotto i riflettori

Cornea prima del trapianto

Dal 19 al 21 febbraio 2015 al Policlinico A. Gemelli si è svolto il XIX Congresso Nazionale della Società Italiana trapianto di cornea

Come e quando effettuare un trapianto di cornea? Come trattare una malattia quale il cheratocono? Come procedere a un intervento di cataratta senza complicazioni corneali? A molti quesiti si è trovato risposta in occasione del XIX Congresso Nazionale della Società Italiana Trapianto di Cornea (S.I.TRA.C.), che si è svolto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma dal 19 al 21 febbraio 2015.

Innumerevoli esperti italiani e internazionali sono intervenuti per illustrare e discutere di tutte le novità più interessanti riguardo alla superficieSessione di chirurgia in diretta oculare, alle patologie che la colpiscono e alle ultime terapie e ai trattamenti chirurgici. In totale sono stati stimati circa 800 partecipanti, i quali hanno potuto assistere a diverse sessioni di chirurgia in diretta.

Tra i relatori internazionali è intervenuto il prof. Harminder S. Dua (Università di Nottingham, Inghilterra), il quale ha tenuto una lezione magistrale sulla cornea: egli ha individuato un settimo strato con caratteristiche differenti rispetto ai cinque-sei tradizionalmente indicati nei manuali di oculistica.

Ci sono stati inoltre interventi sull’utilizzo delle cellule staminali (ad esempio in caso di causticazioni), di traumi oculari e di complicazioni legate agli interventi chirurgici. Si è discusso sia di trapianti di cornea (cheratoplastica) integrali ossia “a tutto spessore” che di trapianti parziali (“lamellari”).
Prof. Aldo Caporossi

Nel caso di una patologia come il cheratocono, particolarmente efficace viene considerato il cross-linking, un trattamento che contiene la deformazione conica della cornea. “Effettuare il cross-linking nel cheratoconono – ha spiegato il prof. Aldo Caporossi, Direttore della Clinica Oculistica Policlinico A. Gemelli e Presidente del Congresso – è un po’ come inamidare una camicia: si rinforza la struttura della cornea”.  

Per quanto riguarda le ultime frontiere della chirurgia degno di nota è il laser a femtosecondi, un laser ultrarapido che può essere utilizzato anche per incidere la cornea duranteRelatori e moderatori del Congresso l’operazione di cataratta. Caporossi, tuttavia, si è mostrato piuttosto scettico: “Ad oggi non c’è dimostrazione che la tecnica con il femtolaser sia più veloce” né che “aumenti la facilità o la sicurezza”. Insomma sì ai progressi, ma solo con cautela e se il miglioramento è effettivamente dimostrato.

Secondo il Prof. Leonardo Mastropasqua dell’Università A. D’Annunzio di Chieti-Pescara, invece, il laser a femtosecondi è molto utile nella chirurgia refrattiva: è minimamente invasivo e molto preciso soprattutto nella correzione della miopie elevate. Inoltre la cornea viene preservata meglio sul piano delle caratteristiche biomeccaniche. Tra gli intervenuti ricordiamo, tra gli altri, il prof. Luca Buzzonetti (Direttore della Clinica Oculistica del Bambino Gesù) e il prof. Emilio Balestrazzi (già Direttore della Clinica Oculistica Policlinico A. Gemelli). 

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Ultima modifica: 30 marzo 2015