La teleriabilitazione visiva nel post-Covid

Come il Polo Nazionale Ipovisione gestisce la riabilitazione a distanza

La teleriabilitazione è uno degli strumenti a disposizione del POLO NAZIONALE IPOVISIONE e permette di effettuare gli esercizi di riabilitazione visiva anche restando a casa. È stato particolarmente utile per la salute dei pazienti, soprattutto in epoca Covid-19.

Ne parla la Dottoressa Valeria Silvestri, Ortottista Assistente in Oftalmologia.

  • Cos’è la teleriabilitazione?

Da anni il POLO NAZIONALE IPOVISIONE si occupa di teleriabilitazione nei soggetti con menomazione visiva. È stato sviluppato, infatti, un software dedicato alla riabilitazione domiciliare per soggetti affetti da patologie oculari importanti che hanno portato il paziente ad essere ipovedente. È un software web-based: il paziente riceve da parte dell’operatore sanitario del centro di riabilitazione visiva l’indirizzo web e le credenziali che gli permettono di accedere al suo profilo dove può fare esercizi personalizzati in base alle sue necessità riabilitative. Una volta avviato il riabilitativo domiciliare, l’esecuzione e i risultati di tali esercizi, vengono monitorati continuamente dall’equipe di esperti.

  • Quale è il percorso per accedere alla teleriabilitazione?

Il percorso è semplice: il paziente accede al nostro centro, gli viene fatta una valutazione complessiva, quindi viene valutato sia lo stato psicologico che quello visivo-funzionale, e sulla base delle caratteristiche personali viene pianificato un programma di riabilitazione personalizzato e complessivo.

Nel caso in cui il soggetto sia impossibilitato ad accedere in modo costante ai servizi del polo, quindi dalle 2 alle 3 volte a settimana, è stato appunto ideato questo software di teleriabilitazione che permette di effettuare il proprio percorso direttamente da casa. Gli esercizi sono interamente basati sulle diverse problematiche del paziente. Inoltre, presso il nostro centro adoperiamo una cartella elettronica dove vengono raccolti tutti i dati dei nostri pazienti sin dal primo accesso alla riabilitazione, ed è collegata con il software di teleriabilitazione. Tale cartella elettronica è consultabile via internet dall’operatore che può controllare il percorso e i miglioramenti del paziente e sulla base di questi modificare gli esercizi riabilitativi in base ai progressi o alle difficoltà dello stesso.

  • Come è stata gestita la situazione durante il Covid-19?

La teleriabilitazione è stata molto utile durante il lockdown. I pazienti che erano stati valutati poco prima del lockdown hanno potuto iniziare o continuare il proprio percorso riabilitativo senza dover accedere al centro in ospedale. Infatti, nella maggior parte dei casi, a meno che non ci siano particolari problematiche, i valori del visus vengono ritenuti stabili per un lasso di tempo di circa sei mesi.

  • In che modo i pazienti hanno risposto a questa nuova modalità?

I pazienti sono stati molto contenti, tutti avevano timore di accedere ai centri di riabilitazione in ospedale per paura del contagio, invece questa strategia riabilitativa li ha fatti sentire sicuri. Come dicevamo, i risultati sono monitorati a distanza e quindi non appena il riabilitatore si accorge che qualcosa non va, può contattare subito il paziente e chiedere specifiche in merito. Le persone vengono seguite, in questo modo, come se fossero in presenza.

  • La teleriabilitazione può entrare a far parte di una routine post-covid?

Il progetto è cominciato prima del Covid-19 e ci stava portando dei risultati interessanti su pazienti affetti da degenerazione maculare legata all’età e nei soggetti con miopia patologica. Tutti i pazienti si sono subito trovati bene e i risultati sono molto incoraggianti. Naturalmente durante la pandemia questo software è stato un mezzo necessario per continuare il percorso di riabilitazione visiva e sicuramente continueremo con questo progetto. I pazienti stessi ci hanno chiesto di proseguire con questa modalità.