Se la retina è tenuta d’occhio
La IAPB Italia onlus ha incontrato a Roma la Macular Disease Foundation Australia: “Il Polo Nazionale è un modello da seguire”
L’Italia sa offrire modelli sanitari di riferimento al resto del mondo, tra cui l’Australia, dove l’AMD è una delle cause principali di cecità così come lo è nel nostro Paese. Ci riferiamo, in particolare, al Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva, la cui équipe interdisciplinare (composta da oculisti, ortottisti, psicologi, ecc.) ha un approccio “olistico”, ossia globale, nei confronti della persona ipovedente. Quest’ultima, infatti, è più vulnerabile e spesso non sa che può migliorare la qualità della propria vita: può imparare a sfruttare al meglio le proprie potenzialità visive rimaste quando viene coadiuvata da specialisti di alto livello.
Julie Heraghty, Direttore esecutivo della Macular Disease Foundation Australia (ente caritatevole che si occupa di malattie che colpiscono il centro della retina) e Lucy Walker, general manager della stessa fondazione, hanno potuto apprezzare in prima persona questa realtà. Il 9 settembre 2014, infatti, questa delegazione australiana ha avuto l’occasione di visitare il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti presso il Policlinico A. Gemelli di Roma, Centro riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità fondato e gestito dalla IAPB Italia onlus.
Il funzionamento del Polo Nazionale era già stato spiegato nella mattinata del 9 settembre durante un workshop dedicato, a cui tra l’altro hanno preso parte – oltre alle visitatrici australiane – il Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia Giuseppe Castronovo nonché il suo vicepresidente Michele Corcio, il Segretario Generale Tiziano Melchiorre così come il dott. Filippo Amore (dirigente medico del Polo Nazionale) e Silvia Superbi (responsabile gestionale). L’evento si è svolto nei pressi di piazza Cavour, sempre a Roma.
La delegazione australiana, dal canto suo, ha riferito di aver commissionato degli studi per raccogliere dati relativi alla degenerazione maculare legata all’età: si tratta di un problema in crescita soprattutto nei Paesi di maggior benessere e, nello specifico, in quelli che hanno una bassa natalità (colpisce principalmente dopo i 55 anni). Non solo, ma questa malattia può causare anche problemi a livello sociale: chi ne è colpito è maggiormente a rischio di depressione così come lo è chi se ne prende cura. Quindi essa non va trascurata neanche a livello psicologico.
Chi si mette alla guida ha una responsabilità particolare. Non deve limitarsi a controllare, ad esempio, la pressione delle gomme o lo stato dei freni, ma deve prestare attenzione anche alla propria vista (in particolare alla salute della macula). È quanto si afferma in una campagna ideata proprio dalla Macular Disease Foundation Australia.
Si possono avere i segnali precoci di degenerazione del centro della retina persino senza saperlo ed è per questo che è fondamentale sottoporsi a un esame oculistico e, in particolare, della macula (col fondo oculare).
Con l’avanzare della malattia i sintomi possono includere uno o più dei seguenti:
- difficoltà a leggere o a svolgere qualsiasi attività che richieda una visione nitida;
- distorsione, per cui le linee dritte appaiono ondulate o curve (ad esempio le righe del pavimento);
- distinguere i volti diventa problematico;
- macchie grigio-nerastre o aree di non visione compaiono al centro del vostro campo visivo (scotomi).
Consulta il libretto sull’AMD della Macular Disease Foundation Australia
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Pagina pubblicata il 10 settembre 2014. Ultima modifica: 11 settembre 2014