Facilità d’utilizzo e possibilità di recuperare un minimo di indipendenza, questi i risultati dello studio pubblicato sul Journal of Medical Systems
Secondo uno studio multicentrico, coordinato dal Polo Nazionale Ipovisione, il dispositivo ORCAM, MyEye 2.0, porta giovamento alle persone ipovedenti.
ORCAM MyEye 2.0 è la nuova versione di un dispositivo ottico-digitale, sviluppato per integrare l’elaborazione video-audio delle informazioni.
Indossabile e di piccole dimensioni, MyEye è un aiuto concreto per lo svolgimento di azioni quotidiane.
Lo studio prospettico, dalla durata di 6 mesi e condotto su persone ipovedenti reclutate in cinque diversi centri di riabilitazioni visiva, ha dimostrato come circa il 45% dei partecipanti abbia indicato una valutazione positiva.
L’analisi dei dati collezionati ha evidenziato che l’età e il difetto visivo sono alla base della variazione d’efficacia del dispositivo.
Per i 100 partecipanti allo studio, MyEye 2.0 ha migliorato la lettura e il riconoscimento dei volti e delle banconote, dando loro un po’ di quell’indipendenza perduta nella quotidianità.
Infatti, la disabilità visiva influisce moltissimo sulla vita di tutti i giorni e le tecnologie assistive possono essere considerate dei validi rimedi per ridurre il declino funzionale e la dipendenza dagli altri.
Metodologia
In seguito ad una spiegazione del dispositivo e ad un breve addestramento per l’utilizzo dello stesso, ai partecipanti allo studio è stato chiesto di eseguire compiti reali in due scenari differenti: con e senza l’uso del dispositivo digitale.
Le azioni intraprese sono state:
-Lettura di un articolo di giornale, di una pagina di libro e di uno schermo digitale.
– Identificazione e lettura di cartelli a muro ad una distanza di circa 4 metri.
– Riconoscimento di quattro diverse banconote.
– Identificazione del colore di diversi oggetti presentati.
– Riconoscimento dei volti.
Le attività sono durate 60 minuti e ogni paziente è stato affiancato da un ortottista per un supporto tecnico e operativo.
Conclusioni
I risultati emersi dalle risposte al questionario “Impressione globale del paziente di cambiamento”, Patient’s Global Impression of Change (PGIC), hanno mostrato un miglioramento minimo con un punteggio medio di 4,2 (SD:1,8).
Dalla somministrazione del questionario “Quebec User Evaluation of Satisfaction with Assistive Technology” (QUEST), invece, si è evidenziato che il 58% (48 soggetti) del campione ha indicato la “facilità d’uso” la caratteristica che contraddistingue il dispositivo.
Il questionario Psychosocial Impact od Assistive Devices Scale (PIADS), un questionario che fornisce una misura della percezione dell’utente e di altri fattori psicologici associati ai dispositivi di tecnologia assistiva, inoltre, ha mostrato che il dispositivo ha avuto un impatto positivo sulle attività di vita quotidiana degli utenti (r2=0,72, P<.05).
Le analisi effettuate hanno riportato una buona relazione tra i punteggi dei questionari e i fattori demografici, patologici e visivi (P<.05).