Smartphone e mobilità: una breve guida alle nuove app

Riabilitazione per gli ipovedenti significa acquisire competenze come l’orientamento. In questa conquista o riconquista di autonomia i cellulari possono fornire un valido aiuto integrativo.

Di Marco Sulfaro, Ortottista Assistente in Oftalmologia presso il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti.

Gli smartphone e i tablet sono divenuti pressoché ubiquitari nel contemporaneo. Secondo un sondaggio pubblicato sulla rivista Digitalic le persone che possiedono uno smartphone nel mondo sono l’82% (Deloitte – Global Mobile Consumer Survey 2015). Oltre che un compagno quotidiano gli smartphone possono diventare un valido aiuto per le persone portatrici di diversi tipi di disabilità. Cioè avviene in parte per la facilità e frequenza di utilizzo: nella popolazione generale i cellulari si guardano in media 47 volte al giorno, 86 nel caso dei più giovani e la prima visualizzazione avviene per l’89% degli intervistati entro 1 ora dal risveglio (ibidem op. cit.). Ma un’altra ragione è la progettazione inclusiva e la presenza di programmi specializzati. In particolare le persone cieche o ipovedenti possono avvalersi di un’accessibilità dedicata e specifica. Talvolta gli smartphone e i tablet entrano di diritto nei progetti riabilitativi integrando o sostituendo gli ausili quotidianamente utilizzati dagli individui ipovedenti, per esempio video ingranditori e lenti di ingrandimento.

Tra le funzioni più apprezzate degli smartphone, infatti, c’è la possibilità di ottimizzazione a tutto schermo la funzione di zoom, di aumentare i contrasti e di avvalersi di una sintesi vocale dettagliata.

Inoltre è possibile scaricare, anche gratuitamente, molte applicazioni (nel linguaggio comune APP). Uno dei principali campi d’interesse è la possibilità di fornire informazioni utili all’orientamento ed alla mobilità.

I pazienti affetti da grave disabilità visiva hanno spesso una marcata incapacità ad orientarsi e muoversi negli spazi e per questo motivo necessitano di interventi riabilitativi che prevedano l’acquisizione di competenze da parte di personale qualificato, gli istruttori di orientamento e mobilità.

Il training con l’istruttore di orientamento e mobilità è un intervento essenziale per questa tipologia di pazienti. È questa la capacità fondamentale che permette, poi, di utilizzare al meglio le tecnologie di geolocalizzazione e navigazione che possono supportare significativamente l’autonomia della persona con grave disabilità visiva in ambiente indoor ed outdoor.

Di seguito alcuni esempi delle applicazioni esistenti per coadiuvare la mobilità degli ipovedenti

BlindSquare: è un’applicazione di navigazione accessibile indoor ed outdoor, sviluppata in collaborazione con non vedenti, che utilizza un sistema GPS ed una bussola per la geolocalizzazione. La APP filtra le informazioni più importanti dall’ambiente circostante come ad esempio l’individuazione di un ufficio postale e distingue tra itinerari a piedi o con mezzi.

Moovit: è attiva in 150 città, che individua l’itinerario da seguire con i mezzi pubblici urbani. L’utente che utilizza la navigazione assistita di Moovit può ricercare i mezzi pubblici per raggiungere un determinato indirizzo, può avere informazioni sulle fermate intermedie e, alla fine del percorso, riceverà una notifica per informarlo che è arrivato.

ViaOptaNav: è un applicazione gratuita per il sistema operativo iOS e per Android. Ideato per non vedenti, solo per tragitti pedonali, risulta utile anche per gli ipovedenti, consentendo modifiche di colore e contrasto su ogni schermata. È possibile salvare dei percorsi preferiti ed individuare percorsi accessibili (pavimenti tattili, attraversamenti pedonali).

TapMyLife: dedicata alla navigazione indoor; consente la geolocalizzazione di persone in luoghi chiusi non ottenibile con i sistemi GPS. Attualmente i campi di applicazione sono le strutture sanitarie. Non richiede alcuna riorganizzazione degli ambienti e connessioni web di ogni genere (connessione dati, Wi-Fi).

Google Maps: la popolare APP di Google si è recentemente aggiornata con una nuova funzione, attiva negli USA e in Giappone. Questa funzione prevede un accompagnamento vocale dettagliato pensato per ampliare l’autonomia di ipovedenti e non vedenti soprattutto nei tragitti non familiari. Il nuovo software aiuterà gli utenti a giungere a destinazione con delle informazioni di mobilità passo passo. La voce indicherà il percorso pedonale con istruzioni vocali semplici, potrà segnalare un eventuale percorso errato, sosterrà con rassicurazione l’utente chiedendo maggiore attenzione in percorsi affollati e con particolari insidie, come ad esempio per gli attraversamenti trafficati. Questa nuova versione sarà disponibile sulle versioni Android e iOS. (vedi articolo)