Da una tesi di ricerca universitaria è nato uno strumento audio che permette agli ipovedenti di curare meglio la propria igiene orale: dopo sessanta giorni sono stati riscontrati risultati notevoli. Ne parliamo con il Dott. Paolo Frausilli, neolaureato in Igiene Dentale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
Sempre più spesso si parla di pazienti con esigenze speciali e della loro necessità di avere cure su misura. Le disabilità visive sono, però, poco prese in considerazione, nonostante circa due miliardi di persone ne siano affette.
La disabilità visiva porta, inevitabilmente, a una riduzione dell’autonomia dei pazienti anche nei più semplici gesti quotidiani, uno tra questi è il prendersi cura della propria bocca.
Ne abbiamo parlato con il Dott. Paolo Frausilli, neolaureato in Igiene Dentale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con una tesi dal titolo “Gestione della salute orale in pazienti con disabilità sensoriale visiva”, Relatrice la Dottoressa Alessandra D’Angelo, Correlatore il Dottor. Filippo Amore, medico oculista e Direttore del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti.
- Da cosa ha tratto ispirazione la sua tesi?
L’idea principale della mia tesi di laurea deriva da esperienze personali che ho vissuto grazie alla possibilità di frequentare l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Viterbo. Iniziando poi il percorso universitario in igiene dentale mi sono chiesto come potessi aiutare le persone che soffrono di disabilità visiva nei loro bisogni primari, come appunto l’igiene dentale.
Nel percorso di ricerca ho potuto notare come per le persone ipovedenti il benessere del cavo orale sia fondamentale in quanto la bocca è l’unico mezzo di comunicazione che hanno a disposizione, ma molto spesso il fatto di non avere un supporto medico- professionale costante rende difficile il mantenimento dell’igiene della propria bocca. Manca una guida.
- Quale è stata la metodologia di ricerca?
Lo studio clinico è stato condotto da marzo a settembre 2021. Insieme con il team di oculisti ed ortottisti del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la riabilitazione Visiva degli Ipovedenti abbiamo reclutato 36 pazienti, 20 di sesso maschile e 16 di sesso femminile, tutti maggiorenni, con l’obiettivo di andare a valutare lo stato di salute del cavo orale, la sua gestione e gli aspetti psicologici- motivazionale e comunicativi.
Il 31% del campione presentava una cecità parziale, il 28% un’ipovisione medio-grave, il 3% cecità totale.
Abbiamo analizzato degli indici di diagnosi quali la placca, il sanguinamento e l’igiene delle superfici interdentali.
È stato poi condotto uno studio scientifico-osservazionale per poter comprendere quali erano le difficoltà del paziente e poter così sviluppare una guida, sia audio che cartacea, che potesse essere utile per arginare le problematiche riscontrate.
Ci sono stati due incontri con il campione di studio: al primo colloquio si è fatto compilare un questionario diviso in due sezioni dedicate alla raccolta di dati amnestici riguardanti la salute sistemica e la patologia oftalmica, informazioni sull’igiene orale personale e la sua gestione.
Dopo 30-60 giorni è avvenuto il secondo follow-up che si è svolto in tre modalità differenti: alcuni pazienti sono stati valutati in presenza, altri telefonicamente, mentre per due pazienti che presentavano una sordo-cecità è stato presentato un questionario da compilare online.
- Per arrivare a tali risultati i campioni sono stati dotati di una guida audio. Come è stata creata?
Ai pazienti serviva una guida che li accompagnasse nella pulizia del cavo orale nel loro quotidiano. La guida audio, creata da me, contiene istruzioni di igiene orale domiciliare e vuole essere uno strumento alternativo per istruire e motivare il paziente alle corrette metodologie di gestione del cavo orale.
Scansionando con un dispositivo mobile il QR-Code, l’utente ha accesso alla guida in cui vengono descritte tutte le tecniche e le fasi di igiene orale domiciliare, partendo dall’applicazione del dentifricio sullo spazzolino, passando per le tecniche di spazzolamento per poi arrivare alla detersione degli spazi interprossimali.
La guida è stata consegnata anche in formato cartaceo in bianco e nero, così da fungere anche come esercizio di riabilitazione per il paziente con l’utilizzo di dispositivi ingrandenti.
- Quali sono stati i risultati?
Dallo studio clinico sono stati ottenuti dei risultati soddisfacenti sia per quanto riguarda l’igiene orale, sia sotto il punto di vista motivazionale e psicologico: alla seconda valutazione l’indice di placca risultava ridotto del 12%, mentre il sanguinamento del 7%.
Tutti i pazienti esaminati nel secondo incontro hanno inoltre adottato una tecnica di spazzolamento circolare, circa la metà del campione ha cominciato ad usare uno spazzolino elettrico e quasi la totalità utilizza forcella tendifilo.
I casi valutati che presentano valori soddisfacenti negli indici esaminati e che hanno permesso di determinare l’efficacia di metodiche specifiche sono 11 sul totale dei 15 sottoposti al follow-up. Ci siamo domandati se il difetto del campo visivo e la diagnosi possono avere una correlazione con la gestione della salute orale e analizzando i dati ottenuti abbiamo potuto osservare come le patologie diagnosticate siano varie: il 36% risulta essere affetto da una compresenza di miopia degenerativa e glaucoma con un difetto, dovuto alla patologia oftalmica, nel 46% dei casi misto.