Ipovisione e riabilitazione
Riabilitazione visiva
Cos’è la riabilitazione visiva?
L’ipovisione è una condizione di capacità visiva fortemente ridotta, irreversibile e bilaterale (colpisce entrambi gli occhi), che condiziona e limita l’autonomia dell’individuo, compromettendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane. La vista persa, purtroppo, non può essere recuperata; tuttavia è possibile imparare a sfruttare al meglio le zone retiniche ancora funzionanti. Quest’obiettivo è raggiungibile attraverso la riabilitazione visiva, la quale consiste in un percorso personalizzato che – attraverso un adeguato inquadramento della persona ipovedente – consente di conservare le potenzialità visive residue (ottimizzandone l’impiego), così da superare alcune “disabilità” e recuperare la socialità, la comunicazione e la progettualità, migliorando in questo modo la qualità della vita.
Quand’è necessario farla?
La riabilitazione visiva è un percorso che andrebbe intrapreso dalle persone ipovedenti indipendentemente dalla causa e dall’età d’insorgenza dell’ipovisione.
Come si effettua?
Il primo passo della riabilitazione visiva è l’inquadramento della persona ipovedente, con particolare attenzione all’analisi delle richieste, dei bisogni e delle difficoltà psicologiche legate alla condizione visiva. Questa fase richiede l’intervento di più figure professionali con competenze specialistiche ossia lo psicologo, l’oculista riabilitatore e l’ortottista riabilitatore. Segue quindi il periodo di riabilitazione vera e propria, con una serie di incontri nel corso dei quali l’ipovedente apprende ad utilizzare al meglio gli ausili individuati per venire incontro alle richieste (ausili ottici, elettronici, informatici). A volte vengono anche assegnati esercizi domiciliari di coordinazione occhio-mano, con opportune verifiche negli incontri successivi. Si possono effettuare esercizi anche a casa propria mediante un apposito software.
In alcuni casi può essere necessario ricorrere alla stimolazione visiva (biofeedback), che si pratica ricorrendo a uno strumento chiamato microperimetro.
Quanto tempo richiede mediamente una seduta di riabilitazione visiva?
Le sedute di riabilitazione visiva richiedono tempi variabili (ma in genere ogni seduta non si prolunga più di un’ora) in relazione alla condizione visiva, alle richieste del singolo, alla sua età, alle caratteristiche dell’ausilio, ecc. Nei casi di stimolazione visiva mediante biofeedback le sedute durano mediamente mezz’ora.
Con che frequenza è necessario recarsi in un centro specializzato?
I tempi della riabilitazione visiva sono variabili. Mediamente 4-5 incontri (1-2 volte la settimana) possono essere sufficienti per apprendere l’utilizzo degli ausili ottici, elettronici e/o informatici. Quando necessario si può ricorrere a tecniche di stimolazione visiva e, quindi, si praticano alcuni cicli di trattamento (in genere 10-15 sedute 2 volte la settimana), eventualmente da ripetersi dopo un periodo di osservazione.
Quali risultati si possono ottenere?
Durante la riabilitazione visiva si individuano e si sfruttano le zone retiniche ancora funzionanti. L’obiettivo del percorso riabilitativo è consentire alla persona ipovedente di utilizzare al meglio queste aree così da migliorare la propria percezione visiva e ottenere un miglioramento della qualità di vita.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 7 gennaio 2014. Ultimo aggiornamento: 30 ottobre 2018.
Ultima revisione scientifica: 7 gennaio 2014.
Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità IAPB Italia onlus.
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