APAO

L’oftalmologia in salsa cinese

Dal primo al 4 aprile si è tenuto il 30° Congresso dell’Accademia di Oftalmologia dell’Asia e del Pacifico

Non solo cataratta, chirurgia refrattiva laser, retina e glaucoma, ma anche traumi oculari, emergenze oftalmologiche e neuro-oftalmologia. È stata molto ricca la "ricetta" del Convegno internazionale che si è svolto a Guangzhou, in Cina, dal primo al 4 aprile 2015: è l’ultima edizione del Congresso dell’Accademia di Oftalmologia dell’Asia e del Pacifico (APAO). Hanno partecipato oltre ottomila delegati provenienti da tutto il mondo, tra cui un rappresentante del Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva (il dott. F. Amore); ci sono stati oltre mille relatori. Segnaliamo, tra i numerosi interventi, un simposio sull’oftalmologia pediatrica e lo strabismo nonché una sessione dedicata alla ricerca genetica in campo oftalmologico (attualmente risulta trattabile geneticamente, in determinati casi, unicamente l’amaurosi congenita di Leber).

Il Polo Nazionale ha organizzato una sessione di lavoro con i responsabili scientifici di alcune Regioni Oms ai fini della preparazione di una conferenza internazionale per la definizione di standard riabilitativi globali che si terrà a Roma a dicembre (Consensus Conference).

Già nel 2010 a Pechino si erano riuniti oltre diecimila delegati. L’APAO, hanno scritto gli organizzatori, continua “a essere utile come importante piattaforma della regione dell’Asia e del Pacifico per gli oftalmologi e gli scienziati visivi per condividere le loro competenze, esplorare le nuove scoperte e, cosa più importante, per creare e rinnovare amicizie”. Per inciso l’American Academy of Ophthalmology (AAO) è co-sponsor dell’evento.

Fonte: APAO

Pagina pubblicata il 26 marzo 2015. Ultimo aggiornamento: 8 aprile 2015                

Retinite pigmentosa, non perdiamola di vista

Visione di malato colpito da retinite pigmentosa (copyright immagine: IAPB Italia onlus)

Il 14 marzo presso l’Istituto dei ciechi di Milano si è svolto un convegno dedicato alla malattia genetica più comune tra quelle rare

Accendere i riflettori su una malattia genetica come la retinite pigmentosa è certamente molto utile. Lo hanno fatto sabato 14 marzo una serie di esperti che hanno parlato presso l’Istituto dei Ciechi di Milano in un evento a cui hanno partecipato oltre 250 persone.

Si può quindi capire meglio come oggi la scienza medica affronti questa patologia che – ritenuta purtroppo ancora incurabile – provoca la perdita progressiva del campo visivo.Istituto dei ciechi di Milano 

Oggi i malati possono, da un lato, ricorrere alla riabilitazione visiva imparando a sfruttare al meglio ciò che resta del proprio campo visivo. "La terapia riabilitativa – scrive l’Ospedale San Paolo di Milano – ha lo scopo di ottimizzare le capacità visive residue per il mantenimento dell’autonomia del paziente e delle sue relazioni sociali. Consiste in trattamenti di fotostimolazione dei fotorecettori della retina, con lo scopo di allenarne un’area specifica" ossia la zona centrale della retina (fovea). Dall’altro lato possono sperare in una terapia genica che però non si è riusciti a mettere a punto, dato che la malattia coinvolgerebbe almeno una cinquantina di geni e attualmente non si riescono a correggere tutti. "L’introduzione di nuove tecniche di analisi del DNA – scrive il nosocomio meneghino – per la ricerca delle mutazioni responsabili della patologia ha elevato la percentuale di positività dei test ad oltre l’80%. La maggior comprensione ed identificazione delle varianti genetiche ha dato notevole impulso agli studi di terapia genica, con l’obiettivo di inserire nel DNA una copia sana del gene mutato al fine di arrestare la progressione del danno retinico". 

Alcuni malati possono, ma solo in alcuni casi scelti, tentare persino l’impianto di retina artificiale (vedi occhio bionico).

 “L’obiettivo è quello di informare il pubblico – spiega Angelo Mombelli, componente della Direzione Nazionale della IAPB Italia onlus – sugli studi scientifici che si stanno facendo riguardo a un’importante causa di cecità che può colpire in età evolutiva. La ricerca, oggi all’avanguardia in Italia, ha l’intento d’individuare i meccanismi patologici responsabili. Siamo, insomma, a caccia di un ‘killer’ dei fotorecettori. Tra l’altro c’è una ricerca – attualmente in atto in cinque cliniche oculistiche italiane e basata su un collirio sperimentale – con cui si tenta di bloccare l’evoluzione nefanda della patologia”.

La retinite pigmentosa è una malattia genetica rara che “divora” il campo visivo a partire dalla sua periferia, minando innanzitutto la capacità di vedere bene in condizioni di poca luce. Coinvolge infatti i fotorecettori retinici: colpisce per primi i bastoncelli (visione laterale) e, negli stadi avanzati, anche i coni (deputati alla visione centrale). Si consideri che si tratta della malattia rara più comune tra quelle oculari: mediamente colpisce una persona su quindicimila.

L’evento è stato organizzato dal Consiglio Regionale della Lombardia dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, dalla Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, dalla Clinica Oculistica dell’Ospedale San Paolo di Milano, dall’associazione Retinitis e dall’Istituto dei Ciechi di Milano.

Numeri utili per info sulla retinite pigmentosa: 800 068506, 800 879 697

Programma del convegno > Ascolta la registrazione audio del convegno (già trasmesso in streaming)

Pagina pubblicata l’11 marzo 2015. Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2015

L’ipovisione e la riabilitazione a convegno-Ministero Salute-13 marzo 2015

L’ipovisione e la riabilitazione a convegno

Il 13 marzo presso il Ministero della Salute è stata presentata anche la cartella clinica informatizzata

L’astro della riabilitazione visiva ha "brillato" per un giorno presso l’auditorium del Ministero della Salute, in occasione di un convegno che si è tenuto il 13 marzo 2015, organizzato dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus assieme al suo Polo Nazionale per gli ipovedenti presso il Policlinico A. Gemelli. L’evento ha consentito di fare il punto sulla necessità di una definizione di standard riabilitativiIl Prof. Filippo Cruciani (Università Sapienza di Roma e Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva c/o Gemelli) a livello mondiale. Inoltre è stata presentata una cartella clinica informatizzata per gli ipovedenti (la riabilitazione visiva può essere eseguita anche in casa propria grazie a un nuovo programma informatico che consente agli specialisti di seguire il training da remoto). Un efficace percorso riabilitativo consente a chi abbia subito un grave danno a livello oculare di sfruttare al meglio il proprio residuo visivo, migliorando la propria qualità della vita.
“La riabilitazione visiva – ha osservato l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus e fondatore del Polo Nazionale – non è ancora diventata un elemento culturale né degli oculisti né del mondo politico". "La nostra attività persuasiva deve essere quindi quella di convincere le autorità governative, tra cui il Ministro della Salute: vogliamo invitarlo ad affrontare la questione della riabilitazione visiva, in modo tale che tutti i centri abbiano il supporto finanziario necessario per effettuare la riabilitazione”. Infatti, quest’ultima ha subito una riduzione consistente di fondi: si è riusciti a recuperare, grazie anche al sostegno dello stesso Dicastero della Salute, soltanto ulteriori 250 mila euro aggiuntivi rispetto agli iniziali 198 mila stanziati con la legge di stabilità per il 2014, che restano tuttavia ben lontani dai 2,5 milioni di euro ordinari da destinare a quest’importante attività, la quale consente consistenti risparmi per lo Stato nel medio e nel lungo periodo (soprattutto quando si riesce a evitare che un ipovedente perda del tutto la vista).

 “Il diritto alla riabilitazione visiva – ha incalzato Michele Corcio, Vicepresidente della IAPB Italia onlus – è un diritto universale. L’appuntamento, tenuto almeno annualmente, è utile anche per rafforzare i rapporti di collaborazione col Ministero della Salute. La IAPB Italia, attraverso il suo Polo Nazionale (centro di collaborazione Oms), sta inoltre compiendo uno sforzo notevole per ampliare una rete di centri riabilitativi italiani dislocati sul territorio nazionale”.

A livello planetario esistono diverse realtà riabilitative nelle sei grandi regioni dell’Oms in cui è ripartito il mondo. Definire uno standard comune significa potere potenzialmente garantire dei percorsi riabilitativi adeguati in relazione alle condizioni socio-economiche del Paese e della zona considerata.

Al Convegno di Roma – intitolato “Prevenzione della cecità e riabilitazione visiva: dalle realtà territoriali agli standard internazionali” – ha partecipato il mondo dell’università, del Dicastero della Salute (col dott. Pietro Malara della Direzione generale della prevenzione sanitaria), delle regioni e di vari centri italiani di riabilitazione visiva. L’incontro successivo dedicato all’ipovisione e alla definizione degli standard riabilitativi si è successivamente tenuto a Roma dal 9 al 12 dicembre 2015 (Consensus Conference OMS).

Leggi la notizia nel sito del Ministero della Salute
 
Programma del Convegno (13 marzo 2015)

Pagina pubblicata il 6 marzo 2015. Ultima modifica: 26 febbraio 2016       

La cornea sotto i riflettori

Cornea prima del trapianto

Dal 19 al 21 febbraio 2015 al Policlinico A. Gemelli si è svolto il XIX Congresso Nazionale della Società Italiana trapianto di cornea

Come e quando effettuare un trapianto di cornea? Come trattare una malattia quale il cheratocono? Come procedere a un intervento di cataratta senza complicazioni corneali? A molti quesiti si è trovato risposta in occasione del XIX Congresso Nazionale della Società Italiana Trapianto di Cornea (S.I.TRA.C.), che si è svolto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma dal 19 al 21 febbraio 2015.

Innumerevoli esperti italiani e internazionali sono intervenuti per illustrare e discutere di tutte le novità più interessanti riguardo alla superficieSessione di chirurgia in diretta oculare, alle patologie che la colpiscono e alle ultime terapie e ai trattamenti chirurgici. In totale sono stati stimati circa 800 partecipanti, i quali hanno potuto assistere a diverse sessioni di chirurgia in diretta.

Tra i relatori internazionali è intervenuto il prof. Harminder S. Dua (Università di Nottingham, Inghilterra), il quale ha tenuto una lezione magistrale sulla cornea: egli ha individuato un settimo strato con caratteristiche differenti rispetto ai cinque-sei tradizionalmente indicati nei manuali di oculistica.

Ci sono stati inoltre interventi sull’utilizzo delle cellule staminali (ad esempio in caso di causticazioni), di traumi oculari e di complicazioni legate agli interventi chirurgici. Si è discusso sia di trapianti di cornea (cheratoplastica) integrali ossia “a tutto spessore” che di trapianti parziali (“lamellari”).
Prof. Aldo Caporossi

Nel caso di una patologia come il cheratocono, particolarmente efficace viene considerato il cross-linking, un trattamento che contiene la deformazione conica della cornea. “Effettuare il cross-linking nel cheratoconono – ha spiegato il prof. Aldo Caporossi, Direttore della Clinica Oculistica Policlinico A. Gemelli e Presidente del Congresso – è un po’ come inamidare una camicia: si rinforza la struttura della cornea”.  

Per quanto riguarda le ultime frontiere della chirurgia degno di nota è il laser a femtosecondi, un laser ultrarapido che può essere utilizzato anche per incidere la cornea duranteRelatori e moderatori del Congresso l’operazione di cataratta. Caporossi, tuttavia, si è mostrato piuttosto scettico: “Ad oggi non c’è dimostrazione che la tecnica con il femtolaser sia più veloce” né che “aumenti la facilità o la sicurezza”. Insomma sì ai progressi, ma solo con cautela e se il miglioramento è effettivamente dimostrato.

Secondo il Prof. Leonardo Mastropasqua dell’Università A. D’Annunzio di Chieti-Pescara, invece, il laser a femtosecondi è molto utile nella chirurgia refrattiva: è minimamente invasivo e molto preciso soprattutto nella correzione della miopie elevate. Inoltre la cornea viene preservata meglio sul piano delle caratteristiche biomeccaniche. Tra gli intervenuti ricordiamo, tra gli altri, il prof. Luca Buzzonetti (Direttore della Clinica Oculistica del Bambino Gesù) e il prof. Emilio Balestrazzi (già Direttore della Clinica Oculistica Policlinico A. Gemelli). 

Link utili: Sitrac, Jaka Congressi
Ultima modifica: 30 marzo 2015      

Ciechi montenegrini al Polo Nazionale

Visita di una delegazione dell’Unione ciechi del Paese dell’ex Jugoslavia presso la struttura del Gemelli

Ci sono non vedenti che apprezzano le attività di prevenzione della cecità e di riabilitazione visiva anche oltre l’Adriatico.Componenti dell’Unione ciechi del Montenegro (Stato dell’ex Jugoslavia indipendente dal 2006) hanno visitato, con una loro delegazione ufficiale, il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva il 2 febbraio 2015. Un gruppo di sette persone si è recato, infatti, alla struttura della IAPB Italia onlus presso il Policlinico A. Gemelli di Roma.
La delegazione è stata accolta dal Vicepresidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-Sezione italiana Michele Corcio, dal suo segretario generale Tiziano Melchiorre e da altri componenti della IAPB Italia onlus. Durante una riunione che è seguita, Corcio ha illustrato le attività riabilitative del Polo Nazionale e le attività di prevenzione della IAPB Italia onlus.
Il Polo Nazionale ha accompagnato la delegazione montenegrina lungo un percorso preciso, illustrando diversi aspetti della riabilitazione visiva, compresa la strumentazione in uso e le diverse figure professionali coinvolte. Il tour è stato guidato dal medico responsabile del Polo, il dott. Filippo Amore.
La delegazione montenegrina – invitata a Roma dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti – si è detta soddisfatta di aver potuto visitare una struttura ufficialmente riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale: attualmente è Centro di collaborazione Oms.

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Pagina pubblicata il 3 febbraio 2015               

Ipovedenti verso il futuro


All’Università Sapienza di Roma il 14 febbraio si è tenuto un convegno su aspetti riabilitativi, legali e informatici connessi alla minorazione visiva più diffusa

“Ipovedenti tra passato, presente e futuro”: è questo il titolo del convegno che si è svolto il 14 febbraio 2015 presso l’Aula Magna della Clinica Oculistica dell’Ospedale Umberto I-Università Sapienza di Roma.L’evento è stato promosso dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus e dalla prima università romana.Oltre alle problematiche legate alla quotidianità degli ipovedenti, si sono affrontate questioni attuali inerenti la riabilitazione visiva, le modalità di valutazione della Da sinistra il Vicepresidente della IAPB Italia onlus Michele Corcio e il Segretario generale Tiziano Melchiorreminorazione visiva e si sono avute diverse testimonianze dal mondo degli ipovedenti. Non sono mancati, infine, argomenti informatici quali la fruibilità dei siti internet e la loro ottimizzazione per i minorati della vista.Tra i relatori del convegno segnaliamo oculisti, docenti universitari, il rettore dell’Università Sapienza Gaudio e Michele Corcio, Vicepresidente della IAPB Italia onlus. 

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Fonte di riferimento: Uici

Pagina pubblicata l’8 gennaio 2015. Ultima modifica: 16 febbraio 2015               

Simposio della IAPB Italia onlus alla SOI

Nuovo congresso SOI tra nuove terapie e tecnologie

Il 22 novembre Simposio della IAPB Italia onlus sul bambino ipovedente e la sua famiglia

Dalla cataratta al glaucoma, dalla contattologia ai laser. All’insegna di metodi sempre più avanzati e dei dispositivi medici più avveniristici si è svolto a Roma, dal 21 al 24 novembre, il 94° Congresso della Società Oftalmologica Italiana (SOI). La relazione ufficiale è stata dedicata alla miopia. Con la sessione di domenica 23 novembre sono stati presentati gli orientamenti diagnostici e i trattamenti medico-chirurgici del più comune vizio refrattivo.Sabato 22 novembre 2014 si è tenuto il Simposio dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità intitolato “Il bambino ipovedente in età scolare: cosa sapere e cosa fare per aiutare la famiglia”. 
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